Giove o imperatore romano divinizzato

Laboratorio romano
1° secolo d.C.

Scultura in marmo bianco senza venature, identificata come Giove nell'inventario della Casa di Pilato del 1751. Si tratta di un'opera della metà del I secolo d.C., della fine del regno di Tiberio o dell'inizio di quello di Claudio. La posizione della scultura in "contrapposto" segue i modelli di movimento della Grecia classica, di Diomede di Monaco o del Doriforo di Policleto: una gamba è avanzata in avanti, sostenendo l'intero peso del corpo, che richiede il supporto aggiuntivo di un tronco di palma, mentre l'altra è piegata, senza tensione, appoggiata solo sulle dita dei piedi; la posizione delle anche e delle spalle sono a loro volta armoniosamente contrapposte. Il busto e le gambe sono scolpiti in un unico blocco di marmo. Mancano la testa e il braccio destro, oltre a tre dita del piede sinistro. Il fatto che indossi il paludamentum, un attributo comune alle rappresentazioni imperiali, suggerisce che rappresenti la figura di un imperatore romano divinizzato, probabilmente Augusto, ma l'assenza della testa rende impossibile stabilirlo con certezza.

TECNICA

Scultura

MATERIA

Marmo

DIMENSIONI

Altezza: 181,00 cm; Larghezza: 80,00 cm; Profondità: 49,00 cm.

UBICAZIONE

Casa di Pilato