Rilievo del II secolo d.C. raffigurante l'episodio della metamorfosi di Zeus in cigno per possedere Leda. Questo mito, che sostituisce una precedente ierogamia dello stesso dio con Nemesi, fu immortalato da Euripide nel V secolo a.C. e divenne un tema popolare nell'arte ellenistica e romana.
Secondo il racconto mitologico, mentre Leda, moglie del re di Sparta Tindaro, stava facendo il bagno in una vasca presso il fiume Eurotas, fu sedotta e posseduta da un cigno di un candore splendente che fingeva di essere inseguito da un'aquila. Quella stessa notte la regina di Sparta si unì al marito e, a tempo debito, nacquero Polluce, Elena, Castore e Clitennestra: i primi due immortali, in quanto figli di Zeus, e l'ultimo mortale; le fonti non sono concordi sulla natura di Castore.
Delle tre tipologie iconografiche a cui il mito ha dato origine, questa rappresenta la meno comune, il momento dell'unione fisica di Leda e Zeus metamorfosati in cigno, mentre le altre due sono l'incontro di Leda con il Cigno e la schiusa delle uova da cui nasceranno i personaggi citati.
Questa versione è una copia romana di un modello attico di epoca ellenistica che è stato restaurato durante il Rinascimento, quando sono state reintegrate le piccole parti mancanti.