Pittore di scuola senese la cui carriera riflette il passaggio dal Rinascimento al Manierismo. Nato a Vercelli, nel ducato di Savoia (oggi Piemonte), nel 1477, a tredici anni entra come apprendista nella bottega del pittore piemontese Giovanni Martino Spanzotti. All'inizio del XVI secolo deve aver vissuto a Milano, in contatto con i pittori lombardi di Leonardo, da dove si trasferì nella città che sarebbe diventata la sua patria d'adozione, Siena, per dipingere gli affreschi del refettorio del convento olivetano di Sant'Anna in Camprena, commessa per la quale eseguì altre opere. Grazie al celebre banchiere senese Agostino Chigi, nel 1508 si recò a Roma, dove ricevette da Papa Giulio II l'incarico di dipingere gli affreschi del soffitto della Sala del Sigillo del Palazzo Vaticano, che Raffaello completò almeno in parte un anno dopo. A Roma raggiunse la sua maturità artistica unendo l'esperienza lombarda, la conoscenza dell'opera di Raffaello e le novità fiorentine, dipingendo l'opera più importante di questi anni romani: il ciclo di affreschi della camera nuziale di Agostino Chigi nella Villa Famesina a Roma e, in particolare, la scena delle Nozze di Alessandro e Roxana.
Artista molto prolifico, oltre alle pitture murali dipinse anche numerose tavole, tra le quali la critica ha individuato la Sacra Famiglia con San Leonardo, dipinta nel 1535 per l'altare di San Agostino a Siena. Subì il disprezzo di Giorgio Vasari che, secondo alcuni specialisti, interpretò erroneamente il suo soprannome in senso moralistico, ma fu comunque molto stimato in vita. La sua fortuna critica ha oscillato tra chi sottolinea il suo posto di rilievo nella pittura della prima metà del Cinquecento e la sua influenza sul successivo sviluppo della scuola senese, e chi si basa sul presunto eclettismo del suo stile, che imitava quello di Leonardo e Raffaello.