La collezione di piastrelle
Rivestimento in ceramica
Le pareti del cortile e degli ambienti circostanti furono rivestite nel XVI secolo con alti zoccoli di tegole a conca o a scanalatura, la cui disposizione non doveva formare un unico disegno continuo, ma piuttosto il contrario, differenziare ogni panno singolarmenteLe pareti del palazzo sono bordate da una bordura e al centro si alternano le armi delle famiglie Enríquez e Ribera, come se fossero arazzi. Con questa disposizione inedita, il marchese di Tarifa cercò di ripetere nel suo palazzo estivo - quello al piano terra - l'ornamento del palazzo invernale - quello al piano superiore - le cui pareti si possono immaginare interamente ricoperte di arazzi, anch'essi con motivi araldici.
Una nuova tecnica: le tegole a bacino o di colmo.
Questo progetto di Don Fadrique non sarebbe stato possibile senza l'apparizione, all'inizio del XVI secolo, di una nuova tecnica di produzione delle piastrelle nota come "cuenca" o "arista". che, da un lato, facilitava la realizzazione di disegni con linee curve, tipici dei tessuti, e, dall'altro, ne rendeva più rapida ed economica l'esecuzione. Fu solo grazie a questa tecnica innovativa che il famoso I vasai di Triana, Diego e Juan Pulido, furono in grado di impegnarsi a consegnare 2.000 piastrelle alla settimana al 1° Marchese di Tarifa. Il procedimento era simile a quello della stampa e consisteva nell'incidere il disegno in negativo su uno stampo di legno che veniva applicato a pressione sulla piastrella di argilla ancora fresca per formare un'impronta di bacini separati da bordi - che oggi danno il nome a questo tipo di piastrelle - e che serviva a evitare che i colori si mescolassero durante la cottura. A causa del numero di pezzi e della più di centocinquanta disegni diversi, di motivi mudéjar, isabellini e rinascimentali, quello del La Casa de Pilatos è la più grande e migliore collezione esistente di questo tipo di piastrelle..