Don Pedro Enríquez sposò successivamente due sorelle, Beatriz de Ribera, la primogenita, e Catalina. L'esistenza di una prole dal primo matrimonio implicava la necessità di costituire, per la prole del secondo matrimonio, la identità di un nuovo lignaggio che si prevedeva si staccasse dal tronco principale: case principali in linea con il suo status, il germe dell'attuale Casa di Pilatoe una dimora per l'eternità, la Cappella del Capitolo del Certosa delle Grotte.
Nato nel 1476, fu il primogenita del secondo matrimonio di Don Pedro Enríquez. Nel 1506 ereditò dalla madre una considerevole fortuna, che fu notevolmente accresciuta quando, nel 1509, gli succedette la casa e il palazzo. La tenuta vincolata di Riberaal fratellastro Francisco. Tra il 1518 e il 1520 portò a termine una pellegrinaggio a Gerusalemme che, per attraverso l'ItaliaLo ha esposto al meglio del Rinascimento, che trasformerà il suo palazzo e l'urbanistica di Siviglia.
Nipote del 1° marchese di Tarifa, ereditò il patrimonio principale della famiglia Enriquez de Ribera nel 1539. Fu creato duca di Alcalá nel 1558 dal re Felipe II, che lo nominò anche per occupare la vicereali di Catalogna e Napoli successivamente. In quest'ultimo viceregno si appassionò alla raccolta di marmi antichi A tal punto che nella corrispondenza dell'epoca compare come acquirente di antichità in compagnia di rispettabili collezionisti come Cosimo de Medici e il cardinale Farnese.
Pronipote del 1° duca di Alcalá, nacque a Siviglia il 10 maggio 1583, in un ambiente familiare pervaso dal culto delle lettere. Rimasto orfano di padre all'età di sette anni, ricevette tuttavia una un'educazione accurata e presto ha mostrato un'enorme amore per le discipline umanisticheNel suo palazzo sivigliano si circondò dei migliori umanisti della città e, soprattutto, della pittura, di cui costituì una straordinaria collezione che comprendeva opere di José de Ribera che ha incontrato quando era Viceré di Napoli.
Architetto che da Napoli si recò a Siviglia intorno al 1568, incaricato dal viceré, il I duca di Alcalá, di adattare il suo palazzo sivigliano per esporre la collezione di sculture che aveva formato a Napoli alla maniera moderna, cioè integrandola con l'architettura. Invece di modificare il vecchio palazzo, ne costruì uno nuovo. adiacente ad esso. Tra il 1569 e il 1572 fu anche Maestro della città e la fabbrica del Ospedale delle Cinco Llagas fondata da Catalina de Ribera.
Fu un artista fondamentale nella Siviglia della prima metà del XVII secolo, non tanto per la sua qualità creativa, che era di media grandezza e di gusto ritardato, quanto per la sua condizione di pittore, poeta, studioso e teorico dell'arte gli conferì una grande influenza tra i pittori e gli intellettuali dell'epoca. Il suo atelier era frequentato, come tirocinantipittori della statura di Alonso Cano y Diego Velázquez che protesse e promosse, arrivando persino a far sposare quest'ultimo con la figlia Juana.
Juan Francisco de la Cerda Enriquez de Ribera fu il primo Duca di Medinaceli a possedere la Casa di Pilatos, quando succedette alla madre, la V Duchessa di Alcalá de los Gazules, che gli trasmise anche la casa marchesale di Alcalá de la Alameda. Entrambe le casate furono le prime ad aggiungersi a quella di Medinaceli. Inoltre, per matrimonio, questo primo ministro di Carlo II aggiunse le case di Segorbe, Cardona e Lerma.
Figlia primogenita del marchese di Peñaflor, nel 1848 sposò il 15° duca di Medinaceli, matrimonio dal quale nacquero sei figli e tra i quali furono divisi per la prima volta i beni della casata. Le sue origini andaluse, insieme alla trasformazione di Siviglia in una seconda corte con la famiglia Montpensier, riportarono in vita questo palazzo, che lei restaurò secondo i criteri del pittoresco romantico.